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Vangelo del giorno, 1 giugno

By 31 Maggio, 2021Giugno 7th, 2021No Comments
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Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.

 

Dal Vangelo secondo Marco 12,13-17

In quel tempo, i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani mandarono a Gesù alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E’ lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.


SOS Vangelo: chiavi di lettura

C’è il confronto tra il potere di Gesù e il potere di Cesare. Quel è il potere di Cristo nel mondo e dice espressamente : «Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». È il centro del brano che può essere inteso in moltissimi modi, cercheremo di capire qual è quello che dice Gesù. Innanzi tutto: «Date a Cesare quel che è di Cesare» cioè un rapporto di lealtà tra il cristiano e lo Stato. Non è che il cristiano non riconosca la Stato, lui fa parte del Regno di Dio e lo stato tanto quanto serve a lui, lo utilizza, se no lo scarta. No, c’è una vera lealtà nei confronti dello stato; vedremo Romani 13. Però c’è anche un altro principio: dobbiamo dare a Dio quello che è di Dio. Che cos’è di Dio? Cosa bisogna dare a Dio? Quei frutti di cui Gesù aveva fame sull’albero. A Dio dobbiamo dare l’amore di Dio e del prossimo, che è l’assoluto per cui l’uomo vive. Se noi sappiamo dare a Dio ciò che è di Dio, cioè amare Dio e amare il prossimo, allora diamo realmente a Cesare ciò che è di Cesare. Cioè c’è uno stato, che vuol dire un ordinamento, una vita civile, un rapporto tra le persone che realmente aiuta l’uomo. Se, invece, non si dà a Dio quello che è di Dio, lo stato diventa Dio, diventa l’assoluto: allora sacrifichi l’uomo allo stato, al dominio del più forte. Se noi sappiamo che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, cioè il bene comune, l’amore dei fratelli, la solidarietà, allora nasce uno stato che tiene conto degli ultimi, dei poveri, della condivisione fraterna e della solidarietà. Se noi non diamo a Dio ciò che è di Dio, allora nasce un qualunque tipo di stato che può essere anche la bestia apocalittica, quello stato che diventa norma etica, valore supremo che domina tutto e tutti muoviamo allo stato. Cose che sono capitate e che capitano sempre e che oggi possono assumere forme diverse.
p. Filippo Clerici e p. Silvano Fausti
Prosegui la lettura: https://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/trascrizioni/mc/3/51/files/mc51-96.pdf
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