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Vangelo e riflessione

Cinque lezioni di vita sulla natura umana (e divina)

By 3 Novembre, 2019No Comments
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di p. Luis CASASUS, Superiore Generale dei missionari Identes. Santa Cruz de la Sierra,
3 nov 2019, XXXI Domenica Tempo ordinario

Sapienza 11, 22-26.12,1-2; 2a Tessalonicesi 1, 11-12.2,1-2; Luca 19, 1-10

Un uomo adulto, specialmente del rango sociale dei funzionari del governo, non si arrampicherebbe su un albero. Fu un atto auto-umiliante. Tuttavia, il desiderio di Zaccheo di vedere Gesù era più forte delle abitudini sociali dell’epoca.

Era odiato e rifiutato dalla gente. Doveva essere un uomo molto solitario ed abbattuto. Disprezzato e condannato all’ostracismo, si ritirò sempre di più. Questo spiega perché si nascondeva dalla moltitudine. Non gli fu data mai l’opportunità di amare e di essere accettato. Perché non salì sulla terrazza di una delle molte case lungo la strada principale? Perché nessuno avrebbe accettato di riceverlo. Nessuno gli aprì una porta. Lì sta Zaccheo: l’impuro, il peccatore, respinto da tutti. Cerca disperatamente Cristo perché ha sentito parlare di lui. Nella sua mente, si considerava totalmente indegno dell’attenzione di Gesù, eccetto forse che per essere guardato da Lui.

E salì sul sicomoro. E forse i suoi vestiti si macchiarono e si lacerarono…

Benché Zaccheo fosse un peccatore e non meritasse la sua attenzione, tuttavia, Cristo lo notò tra la moltitudine. Non si allontanò da lui, malgrado gli altri si mostrassero cinici quando lo videro avvicinarsi a lui. A Gesù non importava quello che pensavano, poiché, per Lui, anche Zaccheo era un figlio di Abramo ed era venuto a cercare e salvare quello che si era perduto.

La moltitudine che seguiva il Maestro non lo capiva, lo criticava e si opponeva alle sue decisioni e alla sua opera di salvezza. Egli è il primo disposto a perdere la sua reputazione… conosce quello di cui sta parlando.

Lezione #1: Cristo è l’unico capace di farci superare completamente il nostro attaccamento alla fama.

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Probabilmente, non era difficile vedere un uomo adulto salire su un albero. Gesù non solo guardò Zaccheo, ma si auto-invitò a casa sua. La tradizione, allora ed oggi, dice di attendere di essere invitati, ma Cristo, conoscendo i nostri veri desideri e vedendo i nostri cuori, prende l’iniziativa e tocca i nostri cuori con una sollecitudine appassionata: Ho bisogno del tuo aiuto, voglio condividere la tua tavola, devo fermarmi a casa tua.

Non sappiamo se Zaccheo aveva l’intenzione di invitare il Signore a casa sua, ma si rallegrò dell’opportunità di farlo. Sono cosciente della continua chiamata di Cristo per dare il mio piccolo contributo?

Si racconta che una donna anelava la pace nel mondo e nel suo cuore, ma era molto scoraggiata. Il mondo sembrava sgretolarsi. Leggeva le notizie e si deprimeva.

Un giorno decise di andare a fare spese, entrò in un centro commerciale e scelse un negozio. Entrò e si sorprese di vedere Gesù Cristo dietro il banco. Sapeva che era Gesù perché somigliava alle immagini che aveva visto nei biglietti sacri e nelle immagini devozionali. Alla fine osò domandare:

Scusi, È lei Gesù Cristo? Sì, lo sono.

Lavora qui? No, sono il padrone del negozio.

Ah, già. E che cosa vendete?

Quasi tutto, disse Gesù. Si senta libera di camminare per i corridoi, fare una lista, vedere che cosa vuole e poi ritornare e vedremo che cosa possiamo fare per lei.

Ella incominciò a camminare per i corridoi. Si vendeva pace sulla terra, la fine della guerra, della fame della povertà, pace nelle famiglie, non più droghe, armonia, aria pulita, uso diligente delle risorse. Ella fece una lista molto completa. Quando ritornò al banco, Gesù prese la lista, la sfogliò, la guardò e sorrise. Non c’è problema. Poi si chinò dietro il bancone e raccolse ogni tipo di cose, si alzò e collocò sopra alcuni pacchetti.

La donna domandò: Che cosa è questo?

Pacchetti di semi, disse Gesù.

Ella disse: Vuole dire che non mi porto via il prodotto finito?

Esatto; questo è un posto di sogni. Vieni, vedi che cosa vuoi, ed io ti do i semi. Pianti i semi. Vai a casa, li curi e li aiuti a crescere ed un altro raccoglie i frutti.

Oh, ma va là! … esclamò. Ed uscì dal negozio senza comprare niente.

Lezione #2: Cristo prende sempre l’iniziativa. In molti modi differenti, in diverse situazioni, con ogni tipo di persone, Cristo c’invita ad essere generosi. E solo Lui sa quello che succederà con la nostra umile risposta, col nostro piccolo gesto, semplicemente seminando semi o invitando qualcuno a cenare. Ma certamente si produrrà un cambiamento nei nostri cuori e nella vita del nostro prossimo.

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Cristo non disse a Zaccheo che doveva pentirsi per stare con Lui. A causa della sua mansuetudine Gesù accettò Zaccheo così come era. Non chiese che Zaccheo cambiasse vita per potere stare alla sua presenza.

Questa accettazione incondizionata provocò un cambio radicale nella vita di Zaccheo che disse: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». È sorprendente quello che succede al calore della tenerezza. Prima che Cristo dicesse o facesse nient’altro, Zaccheo si pentì. Accettò la verità su se stesso: che era un criminale, sfruttatore dei bisognosi. Per sistemare le cose, diede la metà di quello che possedeva ai poveri e restituì quattro volte quello che aveva rubato agli altri. In quel momento, quell’uomo disprezzato e miserabile cominciò a cambiare la sua vita.

A differenza di quello che fece col giovane ricco (Lc 18, 18-23), Cristo non chiese a Zaccheo che vendesse tutto e distribuisse il denaro ai poveri. Non lo rimproverò, né gli pose alcuna condizione. Chiese solo di essere accolto. Zaccheo non fu ammesso al banchetto del regno perché fosse buono. Si convertì quando scoprì che Dio l’amava malgrado fosse impuro, povero, piccolo, precisamente perché era piccolo. La scoperta di questo amore disinteressato fu la luce che dissipò l’oscurità che avvolgeva la sua vita e fece sì che si rendesse conto che solo l’amore e la grazia sono fonte di allegria.

Lezione #3: Gesù non si propose di fare un sermone a Zaccheo. Ovviamente, dobbiamo rimproverare ed istruire (quando abbiamo quella missione), ma quando sentiamo che qualcuno ci sta intorno, quando sappiamo che siamo stimati e che abbiamo qualcosa da offrire, la nostra generosità nascosta si sveglia e si sviluppa un forte senso di appartenenza e comunione nel nostro cuore. Questa è l’educazione della nostra estasi.

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Come fece Zaccheo, dobbiamo cominciare ora la nostra conversione. Dobbiamo rispondere alla grazia di Dio mentre abbiamo l’opportunità, quando sentiamo che Cristo sta passando, lo Spirito Santo ci sta offrendo un’opportunità e quando il nostro Padre celestiale ci perdona perché non sappiamo quello che facciamo.

Zaccheo fu diligente nell’iniziare la sua conversione e, per questo motivo, fu ispirato a dare una solida testimonianza, per servire come esempio ai suoi contemporanei e a tutti noi.

Quando ci rendiamo conto dell’invito di Cristo a remare al largo, a seguirlo, a servire e a dare testimonianza del regno di Dio, non possiamo più rimandare, aspettando un momento migliore, quando sia più sano o con idee più chiare. Sarebbe troppo tardi. «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione». (Eb 3, 15).

Non possiamo permetterci di aspettare fino all’ultimo giorno perché ogni giorno è irripetibile. Questa fu la confusione dei tessalonicesi che spinse Paolo a scrivere: [Ora vi preghiamo, fratelli,]…. di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Ogni giorno è differente ed unico, non solo “l’ultimo”, con una grazia nuova e differente. Approfittiamo dell’opportunità e cominciamo a vivere oggi una vita differente e generosa e condividiamo quella vita con gli altri.

La salvezza non arrivò automaticamente da Zaccheo, gli fu offerta in modo gratuito, ma dovette accoglierla nella sua casa. Solo allora, alla fine, scoprì la vera allegria che stava cercando disperatamente. È certo che l’amore genera amore: Zaccheo, per essere stato amato gratuitamente, si rese conto che ci sono altre persone che hanno bisogno d’amore e si ricordò dei poveri.

La Bibbia non dice molto sulla vita di Zaccheo dopo il suo incontro con Cristo. Ma possiamo sperare che conservò quell’entusiasmo e l’amore per il Maestro fino alla fine della sua vita, come leggiamo nel Vangelo: Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, e perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la fede e la perseveranza divengono eredi delle promesse. (Eb 6, 11-12).

Lezione #4: Zaccheo utilizzò adeguatamente la principale forza e l’abilità degli uomini d’affari: vide un’opportunità unica… e ne approfittò. La sua vita è un eccellente esempio di gratitudine evangelica, che mette in movimento tutte le nostre energie, abilità e talenti. La nostra risposta al dono gratuito della salvezza è utilizzare la nostra libertà appena scoperta per l’opera di evangelizzazione e misericordia.

Inoltre abbiamo bisogno di un evento speciale o straordinario, per risvegliare pienamente le nostre migliori qualità. Per esempio, se qualcuno ci ha riscattati dal bordo del disastro o perfino dalla morte, saremo sempre grati a quella persona e faremo qualunque cosa per lei, grazie alla nostra gratitudine. Così siamo noi. E Zaccheo rispose al dono di salvezza e cura che ricevette da Cristo.

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I poveri non sono solamente i materialmente poveri. Questo è particolarmente ovvio in molti paesi sviluppati, dove la maggioranza sono poveri in amore, poveri nel senso e nel proposito delle loro vite. Molti ricchi, educati e di successo, vivono vite vuote, solitarie e senza senso. La vita non ha senso quando non abbiamo un’aspirazione. Molti di noi siamo come Zaccheo. Abbiamo successo e abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno. Ma l’anelito dell’anima e la fame del cuore possono essere soddisfatti solo dall’amore, dall’amore di Dio e dall’amore per il nostro prossimo.

Il nostro padre Fondatore ci chiese di arrivare ai giovani e agli intellettuali. Questi gruppi possono sembrare particolarmente privilegiati, a causa della loro educazione, energia o status sociale, ma senza dubbio sono esempi delle nuove forme di povertà che Papa Francesco ci ricorda. Vecchie e nuove forme di povertà, vecchi e nuovi tipi di solitudine e mancanza di proposito nella vita.

A Gerico, Cristo è in mezzo ai giusti che lo seguono, ascoltando la sua parola ed applaudendolo. Tuttavia, immediatamente, non appena vede qualche piccolo, stacca i suoi occhi dal gruppo di fedeli e dirige la sua attenzione verso il peccatore. Sente una necessità irreprimibile di stare con colui che è isolato e disprezzato. Un povero con molto denaro.

L’Eucaristia che celebriamo è l’amore e la presenza di Dio e dobbiamo estendere questo amore nei nostri cuori ai nostri fratelli e sorelle. Perché, in definitiva, solo il vivere per il regno dei cieli può darci entusiasmo e speranza oltre questo mondo.

Lezione #5: Tutti siamo poveri in un modo o in un altro, e magari in molti modi. È per questo motivo che l’apostolo è chiamato ad avvicinarsi a tutti senza distinzione.