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Santo

Beato Miguel Gómez Loza, 21 marzo

By 20 Marzo, 2024Aprile 17th, 2024No Comments
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“Laico messicano, martire di Cristo Re,. Insieme al beato Anacleto Gonzalez guidò l’associazione cattolica. Diede impulso alla stampa cattolica; fondò la Società per la Propagazione della Buona Stampa”.

L’intensa vita di questo laico, altamente impegnato con la Chiesa, incominciò l’11 di agosto del 1888 a Paredones (Jalisco, Messico) nel seno di un’umile famiglia di contadini. La squisita tutela esercitata da sua madre Victoriana, unita ad un’infinita gratitudine per avergli dato la vita, fece sì che lui ed Elías, il primogenito e suo unico fratello, alterassero l’ordine dei loro cognomi quando il capofamiglia era già morto ed Elías si disponeva ad entrare nel seminario. Ebbe influenza anche sulle decisioni che Miguel dovette prendere relazionate col suo futuro, in particolare i suoi studi, poiché questo supponeva dover abbandonare il villaggio dove vivevano e lasciare sola la madre che dipendeva da lui. Un gesto che dà idea della sensibilità di questo grande uomo che avrebbe coronato col suo sangue il suo amore per Cristo e la Chiesa.   

Era valoroso, audace, creativo, appassionato, coerente e fedele. Non gli costò accedere a missioni di responsabilità dentro i movimenti difensori della Chiesa. Gemellato con lui anche il beato Anacleto González, entrambi guidarono l’Associazione cattolica essendo referenti ineludibili per i giovani messicani. L’impronta che aveva lasciato nella sua parrocchia come accolito, catechista e sagrestano, unita alla sua attività come promotore di azioni che si ripercuotevano sul bene dei vicini, come la creazione di casse di risparmio, mettevano in rilievo il suo valore.    

Entrò nel seminario di Guadalajara che abbandonò constatando che non aveva vocazione per il sacerdozio, e frequentò diritto. Ma, poco prima, nel 1913, segnando un’epoca di febbrile attività si affiliò al Partito Cattolico Nazionale e al gruppo studentesco di La Gironda. Anacleto e lui, che lavorarono in coppia quasi fino alla morte, si vincolarono alla Congregazione Mariana del Santuario di San Giuseppe di Grazia ed assunsero la direzione dell’Unione Latinoamericana che si era creata allora. Uomo idealista, portato dalla sua passione ed ardore apostolico, Miguel non dubitava di affrontare chiunque si mettesse contro i principi cristiani. Questo gli portò dispiaceri e contrattempi, tra gli altri, un arresto. Essendo studente universitario a Morelos, lo zelo che lo caratterizzava lo portò a mostrare la sua frontale opposizione alle tesi sostenute da un sostenitore del presidente Juárez. Se bisognava andare lontano, lo faceva. Questa fu la tonica della sua vita.     

Diede impulso alla stampa cattolica e fondò la società per la Propagazione della Buona Stampa. Essendo uno dei fondatori dell’Associazione cattolica della gioventù messicana, da essa continuò promuovendo numerose azioni sociali ed editoriali segnati dall’apparizione di diverse pubblicazioni. Il suo ruolo attivo in difesa della fede ecclesiale continuava a causargli problemi, in questo caso, professionali. Di fatto non ottenne che avallassero i suoi studi col titolo corrispondente. Anche così, continuò lottando senza arrendersi.   

Contrasse matrimonio con Mª Guadalupe Sánchez Barragán alla fine del 1922. Sarebbero nate tre figlie. Stabilito con la sua famiglia a Los Altos de Jalisco si integrò nella parrocchia e dispiegò le sue buone qualità con i vicini, accattivandosi il loro rispetto ed affetto. Fu testimone della benedizione della prima pietra del monumento dedicato a Cristo Re che si pensava di erigere a Guanajuato. Ciò si produsse in un momento difficile dal punto di vista politico che portò progressivamente a situazioni di alta scomodità e serio rischio per la sua vita. Soffrì l’esilio voluto dal sindaco di Arandas, in maniera arbitraria ed ingiusta, senza che ci fosse giudizio alcuno. Per tre mesi dovette stabilirsi a Jalpa di Cánovas essendo, come sempre, ardente ed attivo promotore dei valori cristiani.     

Di ritorno a Guadalajara entrò nell’Adorazione Notturna del Santissimo Sacramento. Quando nel 1924 il governatore di Jalisco decretò la chiusura del seminario, ebbe in Miguel un valoroso avversario attraverso l’Unione Popolare fondata da lui insieme ad Anacleto nel 1925. Giunse all’orecchio della Santa Sede il suo eccezionale lavoro e gli venne concessa la croce Pro Ecclesia et Pontifice, premiato insieme ai suoi compagni. Nel febbraio del 1926 tornò ad essere imprigionato e proseguì un acceso lavoro apostolico pregando insieme ai reclusi e diffondendo la Parola di Dio. In aprile usciva dalla prigione, quando fu nuovamente catturato dalla polizia segreta. In quell’istante si liberò, forse da una morte sicura, per la mediazione esercitata da un pugno di amici. Una volta trovatosi sulla strada guidò un movimento di giovani affini all’Unione Popolare che partirono disposti a tutto col fine di stabilire i loro principi in distinti posti. Tutto ciò in mezzo ad una precarietà economica seria, imposta dal boicottaggio di cui erano oggetto.    

Il fratello di Miguel morì alla fine di dicembre del 1926. Ed in gennaio dell’anno seguente questo partì verso gli Altos. Si unì ad una via di resistenza pacifica contro lo stato che si era impegnato nel mettere alle corde i seguaci di Cristo. Nominato governatore di Jalisco nell’aprile del 1927, si stabilì nella Presa de López sostenendo con fermezza la fede della gente, mentre manteneva attiva la rivista “Glaudium”. Fece da commissario castrense tra gli affiliati del movimento che presiedeva, e congregò i cristeros in ottobre di quell’anno per celebrare uniti la festività di Cristo Re.     

Nei primi mesi del 1928 il modo di sostenere la resistenza intrapresa dai cattolici sembrava essere più o meno sotto controllo. Tuttavia, il 21 marzo, trovandosi in un posto vicino ad Atotonilco, non poté impedire che alcuni militari federali l’assassinassero crivellandolo di colpi al petto e alla schiena, insieme al suo segretario Dionisio Vázquez. Prima cercò di distruggere la documentazione che rivelava l’identità dei membri che formavano il suo gruppo. 

Fu beatificato il 20 novembre 2005 insieme ad altri martiri messicani, compreso Anacleto. 

© Isabel Orellana Vilches, 2018
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