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Vangelo del giorno, 17 giugno

By 16 Giugno, 2021No Comments

 

Dal Vangelo secondo Matteo 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.»


SOS Vangelo: chiavi di lettura

Padre Nostro: che è di Gesù, innanzi tutto e perciò è di tutti noi. La preghiera, che chiama così Dio ha una sua efficacia, perché rende Dio Padre o gli ricorda che sia più consapevole che lui è Padre nei nostri confronti. Che sei nei cieli. Indica, più che un’ambientazione, una collocazione geografica, la trascendenza, la distanza rispetto a noi. Questa lontananza, distanza, trascendenza siderale e la vicinanza. Questa sintesi è quasi allusiva della paternità e della maternità, cioè della forza: grandezza e tenerezza. Sia santificato il tuo nome. Una traduzione che mi sembra bella dice così: Rivela il tuo santo nome; sia santificato potremmo anche forse scomporlo e capirlo meglio. Si chiede il regno di Dio, di cui abbiamo già sentito qualche preannuncio nella predicazione del Battista, poi ancora nella predicazione di Gesù; il regno di Dio è Gesù che è venuto e quindi è la vita nuova di Dio che irrompe nella nostra storia. È lo stile di Dio che attraverso Gesù irrompe nella nostra vicenda umana. Però, se pure è venuto in Gesù qualcosa è iniziato, ma non è compiuto, non è realizzato perfettamente per cui si chiede e si prega che ciò che è stato promesso da Dio, – il regno è la promessa di Dio – ciò che è desiderato dall’uomo, il regno come vita di Dio, tutto questo venga a noi dato e ci sia data la capacità di viverlo. È un dono quindi è anche un impegno. L’altra richiesta è: Sia fatta la tua volontà. Questa terza domanda dice che sia realizzata, sia compiuta, vissuta con consapevolezza, con adesione crescente da parte nostra, quella volontà di Dio che è Padre e che perciò diventa la fraternità, cioè che si viva da fratelli. La volontà di Dio è quella di dare la vita. Allora, compiere la sua volontà è entrare in questo circolo di dono da parte del Signore per cui do spazio, accolgo la sua vita e la faccio circolare, la passo anche ad altri, scorre ad altri.
Come in cielo così in terra. Forse è il modo di dire che avvenga questo come in Dio così anche in noi. Indica una totalità, per dire dovunque, per dire sempre, forse anche per dire comunque. Queste sono le prime tre domande che noi rivolgiamo direttamente al Signore, chiedendo qualcosa che lui direttamente dona e ci consente di vivere.
p. Filippo Clerici e p. Silvano Fausti
Prosegui la lettura: https://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/trascrizioni/mt/1/mt_017.pdf
[Circa il testo pubblicato in questo spazio, siamo a disposizione per la sua eliminazione immediata, se la sua presenza non fosse apprezzata da chi ha i diritti].