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Santo

Santa Caterina Volpicelli 28 dicembre

By 27 Dicembre, 2023Aprile 17th, 2024No Comments
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“Questa fondatrice delle Schiave del Sacro Cuore aveva un amore immenso per Gesù Sacramentato. E’ il marchio che ostentano le sue numerose opere. Diede impulso al primo Congresso Eucaristico a Napoli”.

Oggi festività dei Santi Innocenti, la Chiesa celebra anche la vita di santa Caterina. “Essere di Cristo, per portare a Cristo”, furono le parole pronunciate da Benedetto XVI nel corso dell’omelia il giorno che fu canonizzata da lui, sintetizzando l’essenziale della vita di questa santa fondatrice delle Schiave del Sacro Cuore.  

Nacque a Napoli (Italia) il 21 gennaio 1839 nel seno di una famiglia aristocratica. Fino alla sua adolescenza niente faceva presagire che il suo destino fosse essere una fondatrice e che avrebbe raggiunto la santità. Aveva ricevuto un’educazione accurata in consonanza con la sua posizione sociale, e non nascose la sua predilezione per le fugaci seduzioni di una vita agiata che l’avvolgeva in certi orpelli. Nella Scuola Reale di San Marcellino aveva avuto il privilegio di essere formata da colei che sarebbe diventata cofondatrice delle Sorelle Francescane Elisabettiane Bigie, Margherita Salatino. Dominava varie lingue e si esercitò nella musica, completando lo studio delle lettere. Le vanità e i desideri di possedere una luminosità più folgorante di quella di sua sorella sparirono improvvisamente ricevendo risposta alla sua frequente domanda: “Signore, che cosa vuoi che faccia?” che formulava davanti all’ “Ecce Homo” installato nella sua casa. L’urgenza divina si manifestava su di lei proteggendola e riscattandola dall’effimero, mentre la predisponeva ad intraprendere una nuova strada.    

Aveva 15 anni quando conobbe san Ludovico di Casoria, ed egli le suggerì di rivolgersi all’Ordine Francescano Laico, infondendole un singolare amore per il Sacro Cuore di Gesù, una devozione che mantenne viva fino a che esalò l’ultimo respiro. Il beato le diceva. “Caterina, il mondo ti attrae, ma Dio vince […]. Arriverà un giorno nel quale chiuderai tutti i libri e Gesù ti aprirà il suo cuore dove la prima pagina, la seconda e le altre non diranno un’altra cosa che Amore…. Amore…. Amore”. Era convinto che la giovane poteva fare un immenso bene. Inoltre, il suo privilegiato status sociale le avrebbe permesso di trasformarsi in “pescatrice di anime”. E non sbagliò nel suo giudizio. Orazione, mortificazione, lettura del vangelo ed opere di mistici, furono l’alimento della santa.   

Nel 1859 su indicazione del suo confessore, padre Leonardo Matera, entrò nelle Adoratrici perpetue di Gesù Sacramentato. Ma non era il suo destino rimanere insieme a loro. Gravi problemi di salute si intromisero durante il cammino e dovette lasciare questa via. Il vaticinio del padre Ludovico che le aveva detto: “Il Cuore di Gesù, oh Catalina, questa è la tua opera! “, si faceva largo nei suoi avvenimenti. Il suo confessore le mise tra le mani il foglio “Le Messager du Coeur de Gesù” pubblicato dall’Apostolato della Preghiera, e Caterina non ci pensò due volte. Scrisse una lettera al padre Enrique Ramière, massimo responsabile di questo movimento in Francia, e questi le consegnò il diploma di sorvegliante mentre le forniva l’informazione richiesta.     

La spiritualità soggiacente all’apostolato fu il germe della fondazione a cui la santa diede impulso a Napoli. Nella stagione estiva del 1867 padre Ramière visitò quella che sarebbe stata la sede delle attività apostoliche, Largo Petrone a La Salute. L’obiettivo dell’opera che stava per fondare sarebbe stato adorare Cristo Sacramentato con l’anelito di trasmettere la notizia del suo immenso amore per tutti, con speciale predilezione per coloro che soffrono. Il cardinale di Napoli, servo di Dio Sforza, che vide nel movimento una novità in un’epoca di intensa convulsione sociale, politica ed ecclesiale, approvò il nascente Istituto di “Schiave del Sacro Cuore” che Caterina aveva messo in moto insieme a dodici donne nel 1874.   

I primi momenti furono difficili. Ci furono incomprensioni da parte di membri della Chiesa, e la fondazione fu vista con diffidenza dalla massoneria che pensava che le religiose attentavano ai loro interessi. Ignoravano che l’unico affanno di Caterina e delle sue sorelle era portare ovunque l’amore del Cuore di Cristo. Instancabile apostola, traboccante di carità verso il suo prossimo, creò l’Associazione delle Figlie di Maria, un asilo per orfane, ed una biblioteca di carattere circolante, veicolo che avrebbe facilitato a qualunque interessato l’accesso alla cultura. Nel 1884 durante l’epidemia di colera si dedicò ai malati. Quell’anno fu consacrato il santuario dedicato al Sacro Cuore di Gesù fatto erigere da Caterina per l’adorazione riparatrice sollecitata dal papa; uno strumento apostolico per la diffusione del vangelo e di aiuto alla Chiesa.     

Caterina aprì nuove case, incoraggiò e partecipò al primo Congresso Eucaristico Nazionale realizzato a Napoli nel 1891 che culminò con la confessione e comunione dei partecipanti. Per influsso di questa santa avvennero grandi conversioni. Tra le altre, quella del beato Bartolomeo Longo che era stato legato allo spiritismo e alla superstizione. Caterina morì a Napoli il 28 dicembre 1894, offrendo le sue sofferenze per la Chiesa e per il papa. 

Giovanni Paolo II la beatificò il 29 aprile 2001. E Benedetto XVI la canonizzò il 26 aprile 2009.  

© Isabel Orellana Vilches, 2018
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