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Vangelo del giorno, 23 giugno

By 22 Giugno, 2021No Comments
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Dal Vangelo secondo Matteo 7,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere».


SOS Vangelo: chiavi di lettura

Si parla di falsi profeti. Ora nel contesto – lo vedremo la volta prossima – qui per falsi profeti non si intende chi dice cose false; falso profeta normalmente è quel che dice profezie false, come le profezie normali che vedete sempre, sono tutte false; invece intende dire quei profeti che dicono cose vere, ma non le fanno. Dal contesto si capisce: non fanno il frutto. Il vero pericolo non è quello di dir cose sbagliate, in fondo il Vangelo è abbastanza chiaro, il discorso sul monte al di là degli esegeti è chiaro in quel che vuol dire. Il problema è farlo. Il falso profeta è quello che non lo fa. È quello che all’esterno è in veste di pecora. Per esempio spiegano bene il Vangelo – lo stiamo facendo adesso, spero bene – ma dentro sono lupi rapaci. Cioè il falso profeta è quello che ha
incoerenza tra il dire e il fare. Ora questa incoerenza l’abbiamo tutti. Falso profeta è quello che fa di questa incoerenza un sistema di vita invece che il luogo della conversione. È quello che dice: io sono sicuro perché ho la sana dottrina, appartengo alla Chiesa cattolica romana, sono di rito ambrosiano addirittura! e poi tutto il resto che potete attaccare dietro: Dio è con noi (ma il problema non è che Dio sia con noi, Dio è con tutti!), ma piuttosto: tu sei con Dio? Il vero profeta è quello che chiama alla conversione sé prima degli altri. Non è quello che dice cose vere. Cose vere se ne possono dire infinite. Ma: quello che io dico di vero chiama davvero me alla conversione? a cambiare vita, al volgermi al Signore? E chiama gli altri a questo? Altrimenti la veste esterna, le parole sono da agnello, e dentro invece è lupo rapace. C’è questa dissonanza tra il dentro e il fuori vissuta come luogo normale di ipocrisia religiosa. Questo è il
falso profeta in Matteo.
p. Filippo Clerici e p. Silvano Fausti (Traducción propia) 
Prosegui la lettura: https://www.gesuiti-villapizzone.it/sito/trascrizioni/mt/1/mt_023.pdf
[Circa il testo pubblicato in questo spazio, siamo a disposizione per la sua eliminazione immediata, se la sua presenza non fosse apprezzata da chi ha i diritti].