
A Torino, le missionarie e la gioventù idente hanno vissuto un’esperienza che parla di futuro e solidarietà. Alcuni adulti hanno scelto di diventare «padrini» e «madrine» per aiutare i giovani a partecipare al prossimo Giubileo dei Giovani.
In pratica, cosa significa? Con un piccolo contributo mensile, tra i 5 e i 10 euro, ogni padrino o madrina ha sostenuto i costi di viaggio di chi non poteva permetterselo. Un gesto semplice, ma concreto, che ha aperto le porte a ragazzi e ragazze di diverse origini — dal Sudamerica, dall’Africa, dall’Italia — offrendo loro l’opportunità di vivere qualcosa di unico.
Un ponte verso il mondo.
Per questi giovani, il Giubileo non è solo un viaggio. È:
- Incontro: con coetanei che condividono sogni e domande, in uno spirito di comunità.
- Scoperta: di altre culture, altre storie, altri modi di vedere la vita.
- Crescita: affrontare sfide, uscire dalla zona di comfort, guadagnare fiducia.
- Conferma: sapere che c’è chi crede in loro, indipendentemente da origini o condizioni economiche.
Giovani che donano
La solidarietà ha preso forma anche attraverso iniziative concrete. Tra queste, un banchetto con colombe pasquali organizzato da due ragazze adolescenti. Hanno parlato con passanti, spiegato il progetto, convinto cuori. Nonostante l’emozione, si sono messe in gioco per una causa che non le riguarda direttamente: loro non parteciperanno al Giubileo.
Ed è proprio questo che colpisce: il loro tempo, la loro voce, sono diventati un regalo per altri. Senza aspettarsi nulla in cambio. Un gesto gratuito, sincero, che racconta cosa significa davvero comunità.
Il futuro si costruisce insieme
L’impegno di padrini e madrine, unito alla generosità di questi giovani volontari, mostra che la solidarietà è una forza capace di cambiare le cose. Basta poco per accendere una speranza. E rendere possibile ciò che sembrava lontano.