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La mia prima esperienza da aiuto prof

Per alcuni adolescenti, il campeggio della Gioventù Idente è stato quest’anno il momento di un passaggio speciale: per la prima volta, non sono tornati come partecipanti… ma come Aiuto-Professori.

Maria Vittoria e Alessia sono due di loro. I loro diari ci aprono lo sguardo su una trasformazione silenziosa, ma profonda. Di quelle che lasciano il segno per sempre.

«Quest’anno ho avuto l’opportunità di diventare Aiuto-Professoressa dopo ormai diversi anni che desideravo vivere questa nuova esperienza.

Fin da quando ho memoria ho sempre amato stare con i bambini, penso siano una fonte di purezza da cui tutti dovremmo prendere esempio.

I primi giorni da Aiuto-Prof li ho vissuti con spensieratezza, cercando di conoscere e incoraggiare la mia squadra al meglio; ma più i giorni passavano e più mi sentivo inadatta, pensavo di non star facendo abbastanza. Fortunatamente, accanto a me avevo molti bambini di età differenti che mi hanno spinta ad andare avanti dando il massimo anche con piccoli gesti che per loro potevano sembrare insignificanti, ma per me erano fondamentali.

Questa esperienza me la porterò per sempre nel cuore, penso che mi abbia fatto vedere un lato di me che ancora non conoscevo bene.

All’inizio può sembrare strano questo cambiamento: dal giocare sempre al doversi prendere delle responsabilità; a volte può anche spaventare perché senza rendercene conto stiamo crescendo rapidamente. Eppure, vedere come tutti questi bambini ti considerino il loro posto sicuro dove potersi riparare in qualsiasi momento, penso che faccia dimenticare tutte le paure che si possano avere.

Auguro a tutti di poter, un giorno, vivere un’esperienza del genere dove la cosa più complicata non è svegliarsi la mattina presto dopo aver passato la sera prima ad organizzare la giornata, ma riuscire a salutare l’ultimo giorno tutti quei bambini genuini che, con i loro abbracci e i loro sorrisi, ti hanno riempito il cuore.»

– Dal Diario di Maria Vittoria

Caro diario,

è stata una settimana molto intensa, piena di emozioni e anche di stanchezza. Sono felice di tornare ogni anno al campeggio, anche se quest’anno non sono più tornata come campeggiante, ma come Aiuto-Prof.

All’inizio ero molto in ansia all’idea di dover gestire una squadra e organizzare un seminario, ma tutta l’ansia è svanita nel momento in cui ho capito che non ero sola.

Ho legato con tante ragazze e bambine, e ho iniziato a conoscere molto meglio anche gli altri Aiuto-Prof. Con loro ho creato tanti ricordi belli, pieni di gioia, che porterò sempre nel cuore.

Mi porto a casa tutte le risate, i sorrisi, gli sguardi dolci, i pianti, e tutto l’affetto che mi hanno lasciato. E per tutto questo, sono solo grata.

 – Dal Diario di Alessia