
Intervista a Lorenzo Fiorino m.id
A Bologna è iniziato qualcosa di nuovo. Tutto è partito da un giorno preciso: il 6 dicembre 2024. In occasione dell’anniversario del transito di Fernando Rielo e dell’incontro nazionale della Gioventù Idente, a Roma, Caterina — una ragazza del Santuario del Corpus Domini — riceve il mandato missionario per il Giubileo della Speranza 2025, insieme con altri ragazzi di tutta Italia.
Torna nella sua città – racconta Lorenzo – con il desiderio di fare sul serio e di condividere. “All’inizio eravamo in tre: Caterina, Michèle e io. Poi il gruppo è cresciuto”.
– Ciao Lorenzo, raccontaci, da cosa è scoccata la scintilla che ha dato vita a questa esperienza a Bologna
Dopo il 6 dicembre, tornati a Bologna, insieme con Caterina abbiamo iniziato a sognare, a progettare e a invitare i giovani a intraprendere insieme un viaggio che ci avrebbe portato a Roma per il Giubileo. Allo stesso tempo abbiamo sentito la necessità di fondare questa impresa su basi solide, quelle della Gioventù Idente e, per tanto, abbiamo pensato di continuare, anche a Bologna, l’opera di trasmissione di questa bella missione: restaurare l’umanità a partire da noi stessi. All’inizio eravamo solo in tre: Caterina, la più giovane, e noi due missionari, Lorenzo e Michèle. Poi si è unita a noi Laura, che da piccola aveva fatto parte della Gioventù Idente Italia, invitando Tommaso. Successivamente abbiamo conosciuto Benedetta (che è stata invitata dalla nostra consorella Rosa). Benedetta ha poi invitato suo fratello Luca e Clelia, la figlia di Laura, un membro della famiglia Idente di Bologna.
– Cosa facevate quando eravate insieme?
Abbiamo organizzato giochi, seminari e laboratori di scrittura, danza e pittura; ogni volta scoprivamo un seminario e un laboratorio diversi. Durante i seminari, ognuno di noi, attraverso una ricerca personale, ha avuto l’opportunità di incontrare le virtù che Fernando Rielo, ha voluto trasmettere alla GI: onore, generosità e autenticità. Ciascuno ha potuto testimoniare la propria esperienza vissuta e riflettere su come queste virtù possano esserci utili per restaurare l’umanità a partire da noi stessi.
La cosa davvero bella è stata che nessuno nel nostro gruppo era esperto in materia. Eravamo meravigliati ad ogni sessione nel vedere i progressi di ciascuno. Nel laboratorio di danza, in particolare, è stato fantastico vedere persone che all’inizio avevano difficoltà nel lasciarsi andare e che con il succedersi degli incontri si sono sentite più a loro agio e sicure di sé. Questo ha motivato gli altri.
– Avete portato avanti la missione da soli o qualcuno vi ha aiutato?
Un grazie speciale per lo svolgimento dei laboratori lo vogliamo dedicare alla famiglia idente e agli amici del monastero, che hanno dato prova di grande generosità. Dolores e Katia hanno tenuto corsi di danza e pittura di loro iniziativa. Abbiamo imparato a ballare la cumbia e il valzer e dipinto due quadri: « Primavera » e « Il mare in tempesta ». Gli altri membri della famiglia Idente sono stati molto presenti e ci hanno incoraggiato invitando i loro amici e conoscenti a unirsi a noi. Abbiamo, inoltre, ricevuto donazioni per sostenere la nostra partecipazione al Giubileo, anche attraverso la vendita del quadro « Primavera ».
– Quali sono i prossimi passi?
Abbiamo concluso gli incontri con una bella serata tutti insieme e con la promessa di rivederci a settembre. Il nostro sogno è di continuare quanto iniziato e di entrare in rete con i ragazzi della GI di altre città vicine (Busseto, Torino, …), un sogno che durante lo scorso anno non siamo riusciti a realizzare.
Ringraziamo il Signore per tutti gli incontri di anime che sono avvenuti durante questo piccolo cammino, per tutte le grazie che ci ha concesso e soprattutto per la vita di tutti e di ciascuno, che rappresenta per noi una luce di speranza. In mezzo alle tante tenebre in cui il mondo ci costringe a vivere: discordie, egoismi ed egocentrismi, guerre, avarizie, diffidenze, noi vogliamo proporci ancora una volta di restaurare l’umanità, iniziando da noi stessi, mediante la promozione, lo sviluppo e la manifestazione dei più nobili valori degli esseri umani, quali l’autenticità, la generosità e l’onore, avendo come segno esterno la pace (F. Rielo).